Quali scenari futuri per i territori e per le loro Chiese?

Riunitasi di recente nella sede della Cei di circonvallazione Aurelia, la Consulta per i beni culturali di interesse religioso   ha fatto il punto della situazione. “Ci ritroviamo insieme – ha affermato il segretario generale della Conferenza dei vescovi monsignor Giuseppe Baturi – a un anno di distanza, intorno allo stesso tavolo, per fare il punto della situazione attuale e individuare prospettive di futuro, alla gratitudine per la disponibilità all’ascolto e al confronto, in un clima di collaborazione e fiducia, si aggiunge la consapevolezza di dover continuare a impegnarci per dare risposte concrete alle comunità che ancora mostrano le ferite del sisma”. Il riferimento è al sisma 2016 che ebbe a colpire in particolare modo Amatrice, l’Umbria e le Marche. Il commissario straordinario per il Governo per la riparazione e ricostruzione dei territori coinvolti nel sistema, Guido Castelli, ha dal canto suo evidenziato come l’incontro abbia rivelato uno spirito costruttivo “per restituire i luoghi di culto presenti nell’Appennino centrale alla comunità dei fedeli”. Castelli ha ricordato che, dei 1.251 interventi previsti, ne sono stati portati a termine il 90 per cento. E ha ricordato come “il 58 per cento delle conferenze permanenti dei servizi dedicate ai luoghi di culto è avvenuto negli ultimi 12 mesi”.  La Consulta, del resto, è stata valutazione unanime, “composta dalla Cei, dai Vescovi delle Diocesi colpite dal terremoto del 2016, dal Commissario Straordinario del Governo e dal Ministero della Cultura, rappresenta uno strumento di confronto per affrontare e risolvere congiuntamente le questioni relative alla ricostruzione dei beni culturali di interesse religioso”.   

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